
da Shippingonline de Il Secolo XIX
Alessandria – L’Interporto di Rivalta Scrivia sta per passare in mani straniere. Rispetto alle indiscrezioni dei mesi scorsi, che davano il gruppo Gavio pronto a prendere il controllo sulla struttura (al momento, l’unico vero “retroporto” di Genova) sarà invece una società belga, la Katoen Natie, a rilevare le quote oggi del gruppo Fagioli di Reggio Emilia, che ha optato per la vendita essenzialmente per motivi di cassa, secondo quello che si racconta nel settore.
Nei mesi scorsi avevano manifestato il loro interesse per la quota di Fagioli – corrispondente al 90 per cento di Interporto – diverse società. Oltre al gruppo tortonese Gavio, che veniva dato come favorito, c’era anche l’interessamento della Interporto Campano, la società di Gianni Punzo che gestisce l’interporto di Nola, il retroporto di Napoli. Si parlava, dicono fonti di settore, di almeno due o tre società straniere – tutte operative nel mondo della logistica, quindi niente fondi d’investimenti o simili – ma alla fine sono proprio i belgi ad averla spuntata.
Ieri dall’Interporto è filtrato solo un «no comment», ma fonti vicine all’operazione segnalano che i belgi sono ormai in trattativa esclusiva, e questo significa che – salvo colpi di scena dell’ultimo momento – il closing dell’operazione è dietro l’angolo.
Voluto all’inizio degli anni Sessanta dagli armatori genovesi – capeggiati da Giacomo Costa – il “porto secco” di Rivalta Scrivia è oggi una struttura di 1,2 milioni di metri quadrati, e funziona come area di stoccaggio e smistamento, sia su terra che in autostrada, delle merci da e per il porto della Lanterna. Da notare come la parte dell’Interporto collegata più strettamente con Genova, cioè il Rivalta Terminal Europa, non passa completamente in mano belga, perché questa società rispetto all’Interporto costituisce uno spin-off (nato nel 2006) pensato per favorire i collegamenti ferroviari con i terminal di Savona e appunto Genova – per il momento dal Vte di Voltri, ma in futuro è previsto un collegamento anche dal Terminal San Giorgio del gruppo Gavio, nel porto storico di Sampierdarena.
Rivalta Terminal Europa è controllata al 50 per cento dal gruppo Fagioli – quota che quindi, salvo appunto sorprese, passerà a Katoen Natie – mentre l’altro 50 per cento è ancora nelle mani di Gavio, società che – secondo indiscrezioni di settore – vanta ancora dei crediti nei confronti degli emiliani. Crediti che a questo punto i tortonesi dovranno esigere dal nuovo azionista belga.
Katoen Natie è una società nata ad Anversa nel 1854, all’epoca della rinascita di questo grande porto del Nord-Europa. Si trattava sostanzialmente di una piccola società di magazzinaggio e movimentazione di prodotti provenienti dall’America, come cotone, caffè, tabacco. Con il tempo questi industriali fiamminghi si sono lanciati nel business petrolifero, e oggi la società è la prima al mondo nella gestione di prodotti petrolchimici, con 9.300 dipendenti in 28 differenti Paesi, 154 piattaforme logistiche per una superficie coperta complessiva di 4,8 milioni di metri quadrati. In Italia la società controlla solamente alcuni magazzini nei pressi di Cremona.
Il gruppo Fagioli è nato nel 1955 come società di autotrasporto ed è entrato nella gestione di Rivalta a partire dalla metà degli anni Novanta. A Genova controlla un magazzino a Borzoli.
Recentemente – a febbraio di quest’anno – il gruppo Fagioli aveva riacquistato dal fondo F2i di Vito Gamberale, specializzato proprio negli investimenti in infrastrutture, una quota del 25 per cento dell’Interporto di Rivalta Scrivia. Una quota che era stata rilevata nel 2009 dalla Fagioli Finance – che è poi la holding che si occupa di gestire tutte le operazioni finanziarie degli emiliani. L’obiettivo del riacquisto, del valore di 35 milioni di euro, era quello di valorizzare l’infrastruttura ed eventualmente cercare nuove partnership. Secondo indiscrezioni apparse all’epoca il gruppo si sarebbe affidato, per l’operazione, alla consulenza di Angelo Rovati, vicino a Romano Prodi, persona che godrebbe di un accesso diretto e privilegiato ai vertici di Intesa Sanpaolo che è un creditore importante di Fagioli.
ALBERTO QUARATI