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Impregilo, Gavio punta su Palenzona

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

da ilsole24ore.com

Ormai sembra tutto deciso: arriverà Fabrizio Palenzona a fare il presidente di Impregilo. La famiglia Gavio ha scelto il banchiere, vice-presidente di Unicredit, come sostituto di Massimo Ponzellini, l’ex presidente del colosso delle costruzioni, dimessosi la settimana scorsa dopo il suo arresto e la bufera giudiziaria sulla banca Popolare di Milano.
Per il cda di Impregilo si preannuncia dunque un braccio di ferro tra banchieri. La futura nomina di Palenzona, infatti, fa da contraltare alla candidatura di Claudio Costamagna, ex banchiere di Goldman Sachs, che il rivale di Gavio, il gruppo Salini, ha scelto come capolista. Tra circa un mese si terrà l’assemblea straordinaria di Impregilo, chiesta proprio da Salini (che ha rastrellato il 28% di Impregilo puntando a fondere le due società di costruzioni), per estromettere l’attuale cda.
Già da alcuni giorni circolavano rumors su una possibile candidatura di Palenzona, ma inizialmente da ambienti vicini al banchiere era trapelato che era possibile un ingresso in cda di Palenzona, ma che difficilmente il manager sarebbe salito alla presidenza. Invece ieri è stato lo stesso Beniamino Gavio, il numero uno del gruppo di Tortona (la stessa città natale di Palenzona di cui è stato anche sindaco in passato), a sciogliere la riserva e ufficializzare il nome di Palenzona. «L’ho chiesto io a Palenzona – ha dichiarato alle agenzie – ci conosciamo bene ed é quasi fatta». La nomina sarà ratificata da un consiglio di amministrazione straordinario che si terrà la settimana prossima. Ma quella di Palenzona potrebbe non essere l’unica novità. Gavio infatti intende approfittare della nomina, forzata, del presidente per procedere a un rimpasto dell’intero consiglio sostituendo quegli amministratori che ancora sono espressione dei vecchi azionisti Benetton e Ligresti (nel frattempo usciti, vendendo le loro quote allo stesso Gavio). Oltre a Palenzona, gli altri nomi candidati a entrare in consiglio sono Gian-Maria Gros Pietro, ex presidente di Autostrade-Atlantia e attualmente nel board di Edison e Fiat; e quello dell’avvocato Giuseppina Capaldo. Ma secondo indiscrezioni, verranno cooptati altri 2-3 consiglieri. In totale, quindi, cambierebbero 5-6 amministratori su 15: evidente che Gavio intende presentare un cda rinnovato con cui contrastare l’attacco di Salini. «Sono soddisfatto della candidatura di Palenzona alla presidenza di Impregilo e della sua accoglienza da parte della borsa, anche questo vuol dire che stiamo facendo bene», ha aggiunto Gavio commentando il balzo del 4% del titolo ieri. Per convincere gli investitori, che hanno in mano il 40% della società, Gavio partirà inoltre con un road-show per presentare al mercato la sua visione industriale. La recente assemblea, tenuta a fine maggio, ha visto Gavio ottenere, in tutte le votazioni, la maggioranza dei voti. Ma sarà il 12 luglio che si deciderà il vincitore e Salini ha avviato una raccolta deleghe ufficiale.
La partita a scacchi su Impregilo potrebbe anche essere influenzata dalle recenti notizie. Due giorni fa Impregilo ha incassato 355 milioni. E ora, ricordava ieri un report di Mediobanca, si attende l’incasso per i Cdr (le più note eco-balle) in Campania, la gestione dei rifiuti da trasformare in materiale da bruciare negli inceneritori, che è di circa 200 milioni. Cifra che lo sblocco di Acerra potrebbe adesso accelerare: se nelle casse, dopo i 355 milioni di Acerra, entrerà altra liquidità Impregilo non solo azzererebbe del tutto il suo debito ma anzi avrebbe una posizione finanziaria netta positiva. Uno scenario che riapre il gioco dell’Opa su Impregilo perchè senza debiti, la società potrebbe sopportare una scalata tutta a debito. Mediobanca ha ricordato inoltre che i due rivali hanno strategie diverse sulla gestione del debito: Salini fa leva sulla cessione di asset ritenuti non strategici, in primis Ecorodovias, per focalizzarsi sulle costruzioni e pagare un extra-dividendo. Gavio non intende smembrare la società.