Dopo anni e anni di indefesso pendolarismo, sono arrivato ad una conclusione sorprendente. E cioè che, dopo aver attraversato le varie fasi che segnano la vita del viaggiatore abituale, dall’incazzatura alla rassegnazione, si finisce con lo sviluppare un insano rapporto con Trenitalia. Un legame perverso che avrebbe fatto la felicità di Sigmund Freud. Una vera e propria sindrome di Stoccolma ferroviaria che provoca nel pendolare una irresistibile attrazione per il suo carnefice su binari. Altrimenti non si spiegherebbe il mistero per cui, nonostante decenni di sventure di ogni genere, quando mi trovo a viaggiare all’estero ogni volta che vedo un treno sembra che io non possa resistere all’incontenibile impulso di saltarci sopra. L’ho fatto da Venezia fino ad Istanbul, da Adelaide a Darwin in Australia, da Tbilisi a Yerevan nel Caucaso, da Pechino a Novosibirsk, da Varsavia a Minsk. E l’ho fatto da Mosca a Vladivostok, sulla Transiberiana. Uno degli errori più grandi della mia vita. Ma come, direte voi, un viaggio del genere un errore? E il fascino romantico della mitica linea ferroviaria? Le foreste infinite della taiga, i villaggi sperduti, i mille incontri? Tutto vero. Ma io sono un pendolare italiano, potete immaginare il devastante trauma psicologico di arrivare all’ultima stazione, dopo aver percorso più di 9.000 chilometri, e fermarsi prima del capolinea per non raggiungere la destinazione con dieci minuti di anticipo? Eppure nonostante questo non mi sono dato per vinto, proseguendo imperterrito in questo masochismo ferroviario a dimensione mondiale. E proprio qui emergono allora clamorosamente i sintomi della Sindrome di Stoccolma. Il perverso rapporto che, nonostante tutte le vessazioni, mi lega alle ferrovie nazionali, mi obbliga a provare i treni di tutto il mondo. Per poter un giorno finalmente trovarne uno che mi permetta di dire “in confronto viaggiare con Trenitalia è una meraviglia!”. Ad essere sinceri finora non ci sono ancora riuscito. Ma continuerò a provarci.
Il racconto di un uomo qualunque impegnato in una quotidiana impresa eccezionale:
viaggiare da Alessandria a Torino con un treno regionale
Ascolta “Il pendolare e la sindrome di Stoccolma”
Musica tratta da Maison Ikkoku-Shinema
Autore
Fabio Bertino
ph. Paolo Gambaudo