Dopo l’intervista a Davide della libreria AUT di Gavi, torniamo ad occuparci di editoria indipendente in provincia di Alessandria. E lo facciamo con Ilaria, giornalista e fondatrice di Capovolte, una nuova casa editrice appena nata.
Giornalista, scrittrice, appassionata di ginnastica. Ci racconti qualcosa di te?
Sono alessandrina doc, non so se è un vanto, ma infondo amo la mia città. Ho vissuto a Bologna, Milano, Torino, ma alla fine, sono tornata qua. L’amore per la scrittura l’ho sviluppato fin da ragazzina, sognavo di fare la giornalista, raccontare storie e girare il mondo. Per alcuni anni l’ho fatto, poi la famiglia, i bambini piccoli e alcune dinamiche professionali, tra cui la ricerca di una dimensione più umana del lavoro, mi hanno riportato a casa.
Da poche settimane, con Capovolte, hai iniziato una nuova avventura. Un’avventura affascinante ma che, lasciamelo dire, implica anche una certa dose di incoscienza. Quali sono le motivazioni che ti hanno portata a questa decisione?
Come scrivo nelle prime pagine dei primi due libri che abbiamo pubblicato: sono nata lettrice e giornalista, sono diventata autrice quasi per gioco, mi ritrovo per scelta a fare l’editrice. Mi sono resa conto che il sogno di ragazzina di raccontare, approfondire, farmi travolgere da storie importanti, era più vivo che mai. Soprattutto dopo sette anni al desk, lavorando in agenzia stampa, redazione Esteri, ma quasi sempre davanti a un computer. E allora, forte della mia esperienza di autrice (per lo più di libri sportivi con taglio sociale) e di collaborazione con alcune realtà editoriali italiane e mettendo in campo un po’ di competenze giornalistiche, ho pensato che potesse essere ancor più bello dar vita a una realtà che intercettasse storie – scritte anche da altri – e le mettesse in circolo. Fondamentale per inquadrare l’ambito in cui ho deciso di operare è stata la mia esperienza di militanza con Non Una di Meno Alessandria, la nascita della Casa delle Donne, l’esperienza di condivisione, confronto, necessità di abbracciare e comunicare una prospettiva femminista e transfemminista che sia in grado di intrecciare altre battaglie sociali e politiche importanti. Parlando di incoscienza… Be’, in Italia sono tantissime le persone che scrivono e, in proporzione, poche quelle che leggono. Vendere libri non è facile. Ma l’intento di Capovolte è portare i libri in contesti nuovi, creare attorno ad essi uno spazio di vita, dibattito, interesse. Un interesse che parta da una storia, per farsi a sua volta storia. Perché sono convinta che un libro inizi a vivere non tanto quando va in stampa, ma quando crea contatto tra le persone, quando diventa una necessità.
In pratica hai creato una casa editrice completamente da zero. Quali sono le principali difficoltà che hai incontrato?
Le difficoltà per ora poche. Capovolte nasce nello spazio di un metro quadro, a investimento quasi nullo, il necessario per le prime tirature. Un comodino acquistato da mio marito, un computer portatile, un po’ di spazio per il magazzino (ma i libri hanno un formato volutamente piccolo, 13×18 – una scelta che va in direzione anche della sostenibilità e dello scarso ingombro). Abbiamo investito sulla grafica delle copertine, sugli inserti fotografici che i primi libri contengono. Vogliamo che per Capovolte escano libri di qualità, in tutti i sensi. Ma ovviamente non è tutto semplice. Vendere prima di tutto, farsi conoscere, ideare un catalogo di valore che includa libri che durino nel tempo. La difficoltà maggiore è trovare il tempo per fare tutto.
Il primo libro pubblicato da Capovolte è “Marielle presente!”, dedicato a Marielle Franco, l’attivista afroamericana, lesbica e femminista assassinata in Brasile il 14 marzo 2018. Il libro ha dato inizio alla collana “Ribelle. Fiori che rompono l’asfalto”. Questa scelta è indicativa di quello che Capovolte vuole essere?
Assolutamente sì. Paradigmatiche sono le parole di Monica Benicio, la compagna di Marielle Franco, che ha accettato l’invito mio e della giornalista Agnese Gazzera – l’autrice – di scrivere una prefazione al libro, il primo uscito in tutto il mondo sulla storia dell’attivista brasiliana: che questo libro – scrive Monica – possa diventare uno strumento di lotta, per ricordarci che il 14 marzo non è stato invano. Il nostro obiettivo è questo, pubblicare libri che non siano solo storie da leggere, ma che diventino storie da vivere, che smuovano le coscienze. E in questo periodo storico pensiamo che sia più necessario che mai. Marielle Franco, inoltre, è la figura della storia attuale che a mio avviso, a livello internazionale, incarna meglio le battaglie intersezionali. E’ stata anche la sua storia a convincermi a dar vita a Capovolte. Ho sentito a un tratto che era giunto il momento di farlo, di provarci, e Agnese – amica, collega, compagna di avventure – era la persona giusta per questo progetto.
Oltre a “Ribelle”, l’altra collana oggi pubblicata da Capovolte si intitola “Dinamica”. Di che cosa si tratta?
Ho un’altra grande passione che coltivo fin da ragazzina, lo sport. Soprattutto quello praticato, ma anche quello raccontato. Pure in questo ambito – ancora nel 2019 – le donne si trovano a dover lottare contro pregiudizi, forme di violenza di genere, scarsa attenzione. La collana è dedicata nello specifico allo sport al femminile. Partiamo con “Salto avanti”, una storia particolare, quella della ginnasta Arianna Rocca (la ginnastica è stato il mio sport e ho pensato di partire dalla mia “comfort zone”), una 22enne che dopo aver passato anni ai vertici della disciplina in Italia, tra medaglie, delusioni, successi e infortuni, decide di ritirarsi per intraprendere un sogno più grande e parte per l’Africa, la Tanzania, dove porta alle bambine ospiti di un orfanotrofio, le sue competenze sportive e la sua umanità.
Uno dei nodi cruciali per le case editrici piccole e medie è la distribuzione. Dove possiamo trovare i libri di Capovolte?
Siamo distribuiti da Libroco, realtà che copre tutto il mercato nazionale e con cui per ora ci troviamo molto bene. Quindi i nostri libri sono ordinabili in ogni libreria d’Italia e sui canali librari online. Ma ci stiamo muovendo anche con diverse librerie indipendenti, quelle che chiamiamo #librerieamiche e che sappiamo sono un valore aggiunto per le realtà come la nostra. E poi – ovviamente – in giro per l’Italia grazie al nostro fitto calendario di presentazioni!
Un augurio per il futuro?
Spero che presto arrivino alla casa editrice proposte interessanti, storie che mi colpiscano e che diventino – nel mio immaginario – storie necessarie, di cui non posso fare a meno e che mi troverò “costretta” a pubblicare.
Autore
Fabio Bertino