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Cociv espropria un morto. Il Tar boccia il sopruso per il by-pass di Pontedecimo

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Pubblichiamo il comunicato stampa del comitato di Pontedecimo e un articolo di Repubblica sull’annullamento di uno dei tanti espropri che Cociv ha eseguito senza seguire le disposizioni di legge. Quante volte è stato denunciato dal movimento? Tanto per cambiare chi lotta contro il Terzo Valico aveva ragione…

Cociv espropria un morto. Il Tar boccia il sopruso per il by-pass di Pontedecimo

E’ di oggi la notizia che il TAR della Liguria ha accolto il ricorso di un attivista del movimento no tav terzo valico in merito all’esproprio dello scorso 18.02.15, relativo al giardino del condominio di Via Coni Zugna,necessario per l’imbocco del cosiddetto “by-pass” di Pontedecimo, opera viaria accessoria a questa “grande” opera inutile e dannosa.
Sin dall’inizio avevamo denunciato come le modalità di quell’esproprio non fossero valide in quanto eravamo presenti in piazza per bloccarli, ed ancora una volta avevamo ragione, come per l’amianto presente nella Finestra Cravasco, a discapito di quanto affermato dal vice Sindaco Bernini a difesa dell’inizio dei lavori per il “by pass” dello scorso giugno, strada che tra l’altro restringe l’alveo del torrente Polcevera in un tratto soggetto ad esondazioni e fragile sotto il punto di vista dell’assetto idrogeologico.
Oggi apprendiamo che l’esproprio è nullo in quanto notificato ad un defunto! E’ una vergogna, il Cociv utilizza qualunque metodo, anche non conforme alla legge, nel silenzio delle Amministrazioni pubbliche dei territori coinvolti!
Forse il Co.Civ vuole affidarsi anche a delle sedute spiritiche per perseverare in questa “grande” opere inutile e dannosa, ma da novelli “Ghostbusters” ci troverà sempre al nostro posto!

Comitato No Tav Terzo Valico Pontedecimo e San Quirico

da repubblica.it

Il Terzo Valico espropria il caro estinto e il Tar annulla e stoppa il cantiere

L’esproprio Cociv e Rfi era stato notificato ad una persona morta 16 anni fa

di Marco Preve

L’esproprio era stato notificato ad una persona morta addirittura 16 anni fa e quindi, logicamente, non può avere valore e deve essere annullato. Per i cantieri del Terzo Valico arriva un nuovo stop. Questa volta è frutto di una sentenza dei giudici del Tar ai quali si era rivolta una signora, proprietaria di un appartamento con annessa porzione di terreno in un condominio di via Coni Zugna 1 a Pontedecimo.

Il Tribunale amministrativo l’altro giorno ha accolto il ricorso con le tesi presentate dal legale della signora, l’avvocato Daniele Granara.

Il terreno è uno dei molti lotti sui quali grava l’esproprio – già effettuato o in itinere – da parte del Cociv general contractor sull’opera del Terzo Valico e da Rfi, Rete Ferroviaria Italiana.

Nel 2014 erano 32 le case e 30 i terreni già espropriati in Valpolcevera, 3 i contenziosi in corso, e decine le pratiche che stavano per aprirsi per altre opere compensative.

Tra le vertenze che erano da definire quella riguardante la signora Silvana V., che nel ricorso sottolinea «di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione, in quanto gli atti sono stati inutilmente notificati alla propria dante causa deceduta (

il padre, precedente proprietario, ndr ) già in data 30 settembre 1989, come risultante dalla notifica originariamente disposta».

I giudici hanno confermato questa ricostruzione evidenziando come «nel caso di specie emerge per tabulas che la notifica alla comproprietaria non sia andata a buon fine… vista la relazione di notifica a L. V., da cui emerge l’esito scritto dall’ufficiale giudiziario: ” omessa notifica perché deceduta da decenni come da dichiarazioni in loco”».

Scrivono ancora i magistrati del Tar che «in tema di notificazione degli atti relativi alla procedura di esproprio ovvero di occupazione d’urgenza, è noto che anche la notifica al familiare comproprietario dei suoli occupati non costituisce elemento idoneo, di per sè, a provare la piena conoscenza dell’atto da parte dell’altro comproprietario, salvo che non sia provata la loro coabitazione… Nel caso di specie è pacifico che la notifica al comproprietario sia inesistente in quanto effettuata nei confronti del dante causa deceduto da diversi anni… Piuttosto, a fronte dell’esito della notifica, la parte espropriante ( Rfi, ndr ) avrebbe dovuto farsi parte diligente nello svolgere le necessarie istruttorie al fine di individuare gli aventi causa; nulla di ciò emerge dagli atti né è stato dimostrato da parte resistente».

Il Tribunale ha anche respinto le eccezioni di Cociv e Rfi relative al fatto che la ricorrente non è proprietaria di tutto il lotto, bensì è una condomina che condivide quindi il bene oggetto dell’esproprio.

Ma il Tar ha specificato che «il comproprietario, ancorché titolare di una quota di minoranza, è legittimato ad agire individualmente per tutelare la cosa comune, atteso che il diritto di ciascun comproprietario investe la cosa nella sua interezza».

Risultato
conclusivo: «L’inesistenza della notifica effettuata ed invocata evidenzia come il soggetto proprietario, odierno ricorrente, non sia stato portato a conoscenza degli atti espropriativi».

Quindi l’intera procedura è stata annullata.

Uno stop che Cociv cercherà ora di superare con un probabile ricorso al Consiglio di Stato oppure ritentando l’esproprio, ma questa volta notificandolo al proprietario vivente.