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Ancora una giornata di blocco dei lavori ad Arquata

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Sabato mattina a partire dalle ore 5,30 e fino alle 13 il movimento ha messo un nuovo granello di sabbia negli ingranaggi della macchina distruttrice del Terzo Valico. Una settantina di persone hanno risposto all’appello e ben prima del sorgere del sole hanno iniziato a bloccare i camion e i pulmini degli operai diretti ai cantieri di Radimero e Moriassi ad Arquata. Si sono presto formate le prime code e i respingimenti di chi voleva entrare nei cantieri sono proseguiti per tutta la mattinata. Intanto mentre gli attivisti facevano un’abbondante colazione a base di focaccia, torte, crostate e caffè arrivava dai giornali la notizia che dalle parti della Procura di Genova si starebbe valutando il sequestro del cantiere di Cravasco in Valverde dopo il ritrovamento di ingenti quantitativi di amianto. Un’azione che se dovesse avvenire rappresenterebbe l’ennesima dimostrazione di come lottare per la difesa della propria terra porti a risultati concreti. Infatti, come abbiamo già spiegato più volte, senza le iniziative del movimento in questi anni mai sarebbe venuto alla luce il problema dell’amianto e anche la recente indagine della Procura di Genova ha mosso i suoi passi da un esposto presentato dai cittadini del movimento davanti alle palesi violazioni commesse nello smaltimento dell’amianto.

Così fra il respingimento di un furgone di operai e le chiacchiere intorno alla questione amianto la giornata sembrava scorrere via serena, considerato anche che nonostante l’imponente dispositivo di sicurezza e la presenza dei reparti mobili la digos alessandrina si è limitata a controllare a distanza le iniziative di blocco.

Ma mai come in questo caso gli antichi adagi popolari “La madre dello stupido è sempre incinta” e “Tale madre, tale figlio” hanno dimostrato di essere reali. Infatti un ex consigliere comunale di Arquata ha pensato bene, per dimostrare una volta in più la propria stupidità, di forzare con la sua macchina il blocco degli attivisti e con lo specchietto ha urtato un’attivista NoTav di Novi Ligure. Nulla di grave, non fosse che a distanza di neppure mezzora la madre dell’ex consigliere, nota per le sue ripugnanti simpatie fasciste, ha nuovamente forzato il blocco investendo letteralmente un attivista NoTav di Alessandria. A rendere ancora più surreale la giornata ci si è messo uno dei pochi collaborazionisti arquatesi del Cociv, per fortuna senza grossi problemi.

A parte questi incovenienti la giornata è stata l’ennesima dimostrazione di come sia possibile inceppare la macchina del Cociv e di come la rassegnazione non sia di casa fra le fila del movimento.

P.S: l’attivista NoTav di Alessandria è stato portato al Pronto Soccorso ed è stato poi dimesso. Per fortuna ha preso “solo” una gran botta alle gambe e ne avrà per una settimana. A lui un forte abbraccio!