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Dieci giorni di presidi e blocchi: non è che l’inizio

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Lo smarino contente amianto che era stoccato a Cravasco è stato conferito in discarica, in assemblea si era detto che questa operazione non sarebbe dovuta avvenire nel silenzio, cosi’ è stato.

Quelle appena passate sono state giornate molto intense sul fronte della lotta al Terzo Valico.

Dopo che un centinaio di persone sono andate da la Sindaco di Campomorone per contestare le rassicurazioni sulla vicenda, infondate e prive di cognizione di causa, sono seguiti dieci giorni di presidi, assemblee, banchetti informativi e blocchi dei camion contenenti amianto.

A Campomorone e Pontedecimo 2 camion stati bloccati da azioni a sorpresa da parte di alcune decine di No Tav.

Quotidianamente siamo scesi in strada. Ogni volta che si è lanciato un appuntamento pubblico, Co.Civ ha preferito interrompere il passaggio dei camion, evidentemente intimoriti per la sempre maggiore diffusione della questione amianto nei cantieri e delle irregolarità evidenziate.

A Isoverde 2 camion sono rimasti chiusi 10 ore dentro al cantiere per non rischiare di essere bloccati dal presidio che li stava attendendo.

La maggior parte dei camion sono stati fatti passare nel cuore della notte scortati dalla Polizia. “Curiosa” la posizione della Polizia stessa, che se da un lato con un comunicato del SIAP (sindacato di Polizia) chiedeva la chiusura del cantiere a causa della poca trasparenza di Co.Civ e dei rischi per il proprio personale, dall’altro scortava tra le tenebre i camion di amianto verso la discarica.

Sul questa vicenda 2 esposti sulle irregolarità di Co.Civ sono stati depositati: uno redatto da alcuni cittadini di Campomorone, l’altro firmato da tutta la minoranza Consiliare del Consiglio Comunale di Campomorone.

Conclusa questa fase di mobilitazione intorno allo smaltimento del primo materiale amiantifero scavato, siamo convinti che il cuore della questione amianto a Cravasco e in tutti i cantieri del Terzo Valico debba ancora essere affrontato:

lo scavo della galleria attualmente è fermo e per riprendere dovrebbero essere disposte tutte le procedure previste in scavi amiantiferi. Procedure, lunghe, complicate e costose…le carte geologiche evidenziano rischi di incontrare rocce amiantifere in ogni cantiere, quindi tali procedure dovrebbero essere adottate ovunque. Nei 6,2 mld pubblici stimati per il Terzo Valico, non sono stati presi in considerazione i costi per gli scavi in rocce amiantifere.

Il protocollo amianto firmato da Co.Civ con Regione Liguria e Piemonte è assai carente, nulla dice su come comportarsi in caso di presenza di amianto e sui siti di discarica.

Di certo è che senza la mobilitazione generosa dei No Terzo Valico sarebbe passato tutto nel silenzio generale: la maggiore garanzia per la nostra salute e quella dei nostri figli siamo e resteremo noi stessi.

In queste giornate sono state tantissime le testimonianze di supporto, è fondamentale che ognuno di noi capisca quanto sia importante riuscire a trasformare l’appoggio esterno in presenza attiva.

Piu’ saremo presenti e incisivi e piu’ riusciremo a mettere alle strette Co.Civ e i suoi raggiri, piu’ possibilità avremo di far inceppare la macchina di furto e devastazione del Terzo Valico.

Valverde NoTav