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La Procura indaga sui piloni del Terzo Valico nei torrenti Polcevera e Verde

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

La procura indaga sulle ripercussioni delle opere del Terzo Valico sugli alvei dei Torrenti Verde e Polcevera. Bene. Vedremo gli sviluppi. Son 3 anni che comitati, cittadini, tecnici denunciano pubblicamente questa cosa.

La Sindaco di Campomorone invece di scrivere su FB in risposta alle lamentele dei cittadini sugli ennesimi sversamenti di questi giorni di Co.Civ (in maniera parziale e inesatta e senza aver la correttezza ed il buongusto di rispondere al diretto interessato) ci piacerebbe si esprimesse pubblicamente a riguardo dell’interazione del Bypass di Isoverde con l’alveo del Torrente.

Ci piacerebbe che, almeno per una volta quando si tratta di Terzo Valico, tenesse fede alle promesse fatte ai cittadini e coinvolgesse, come dichiarato in passato, la popolazioni nelle decisioni, invece di lasciar scivolare nel silenzio una dopo l’altra le conferenze dei servizi dove si prendono scelte a riguardo.

Ci piacerebbe che invece di incentivare nuovi disastri annunciati semplicemente dicesse no a questa opera inutile, pericolosa e pure brutta e degradante. No come sta nelle possibilità della carica che ricopre e come vorrebbe un minimo di buonsenso.

Ci piacerebbe, ma non ci illudiamo, perché quando ci si siede intorno ad un tavolo con Co.Civ, a quanto pare, non c’è fango che tenga.

Gruppo Valverde NoTav

Per approfondire:

Il Comune di Campomorone rimuove la bacheca contro il bypass di Isoverde

Bacheche, piloni e poltrone…

27 – 28 marzo, Isoverde è NoTav. Blocco dei mezzi e giornata in paese

da genova.repubblica.it

Terzo Valico, la Procura indaga per i piloni nei torrenti Polcevera e Verde

di GIUSEPPE FILETTO

ore 8.44 del 14 luglio 2015

“Stravolto il progetto, rischio di esondazioni” l’accusa in un esposto dei Verdi

IL PROGETTO originario del Terzo Valico non avrebbe previsto i piloni dentro l’alveo dei corsi d’acqua. E però, in fase di realizzazione, sarebbe stato stravolto: l’adeguamento del nodo di Pontedecimo, nei pressi del luogo in cui l’ultima alluvione dello scorso 15 novembre fece un morto (Luciano Balestrero di 67 anni), non avrebbe rispettato le condizioni iniziali. Tanto che su una delle Grandi Opere genovesi per la prima volta irrompe la Procura della Repubblica, che ha già aperto un procedimento penale (articolo 45). Non si conosce con precisione a che punto sia l’inchiesta. Si sa soltanto che il procuratore capo, Michele Di Lecce, ha destinato il fascicolo al sostituto Paola Calleri.

Il Pm, con ogni probabilità, in queste ore starà affidando un primo approfondimento di indagine alla polizia giudiziaria. Per capire quali risvolti possa avere questa la vicenda. D’altra parte, il Piano di Bacino dei torrenti Polcevera e Verde per la tutela del rischio idrogeologico, stabilisce che “possano essere asserite opere pubbliche strategiche, indifferibili ed urgenti, riferite a servizi essenziali”. Come è il passante ferroviario Genova-Milano, verso il quale possono essere autorizzate delle deroghe. Purché “ non si producano effetti negativi nei sistemi geologico ed idrogeoligico; non costituiscano significativo ostacolo al deflusso, non riducano in modo significativo la capacità di invaso e non concorrano ad incrementare le condizioni di rischio, né in loco, né in aree limitrofe”.

Tre alluvioni negli ultimi quattro anni forse non hanno insegnato granché, a leggere un esposto presentato dall’avvocato Daniele Granara per conto del portavoce provinciale dei Verdi, Angelo Spanò. Ci sarebbe la prospettazione di alcuni reati, cioè la violazione del Regio Decreto numero 523 del 1904: “Nessuno può fare opere nell’alveo dei fiumi, torrenti, rivi, scolatoi pubblici e canali di proprietà demaniale, cioè nello spazio compreso fra le sponde fisse dei medesimi, senza il permesso dell’autorità amministrativa”. Stando a quanto spiega l’avvocato Chiara Fatta, nel caso del Terzo Valico, aldilà di quanto stabilisca il Piano di Bacino, ci sarebbe un’edificazione priva di autorizzazione della Provincia (adesso Città Metropolitana): «Salvo poi valutare altri profili penali riguardanti la tutela dell’ambiente, con tutte le conseguenze sul piano idrogeologico ».
Nel mirino sono la Società Treno Alta Velocità- Tav Spa, incorporata da Rete Ferroviaria Italiana, e il Cociv, il consorzio general contractor del “Valico dei Giovi”, l’opera approvata dal Cipe già nel 2006. Si tratta di 6 lotti costruttivi, tra cui appunto l’adeguamento del nodo di Pontedecimo, situato in ambito urbano, lungo la sponda destra dei torrenti Polcevera e Verde: prevede due nuovi tratti stradali ed un nuovo ponte sul Verde, due viadotti a cinque campate. Secondo il progetto originario “dovevano essere posti a lato del torrente, in modo tale da non invadere l’alveo con il fusto delle pila, garantendo il franco idraulico, rispettando la quota di massima piena duecentennale”.