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Alessandria non è una discarica: manifestazione sabato 23 maggio

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Il salone del Laboratorio Sociale si è riempito ieri sera di donne e uomini per la riunione organizzativa convocata dal Movimento No Tav – Terzo Valico per contrastare la decisione scellerata della Giunta guidata da Rita Rossa di concedere le cave alessandrine per il materiale di risulta del Terzo Valico. Oltre agli storici attivisti alessandrini dei comitati, tanti cittadini alessandrini e spinettesi hanno partecipato alla riunione, esprimendo con tanta convinzione la volontà di fermare l’ennesimo scempio perpetrato dall’amministrazione comunale a guida Partito Democratico. In ballo c’è la difesa della propria salute e quella dei propri figli dal rischio amianto e la volontà ferrea di difendere le falde acquifere che rischiano di essere compromesse se non si riuscirà a fermare lo scempio.

Il primo obiettivo è quello di informare tutta la popolazione del rischio che si sta correndo e per raggiungere questo scopo verranno stampati decine di migliaia di volantini, centinaia di manifesti e sono state programmate due assemblee pubbliche di carattere informativo. La prima si svolgerà venerdì 8 maggio alle ore 21 a Spinetta presso la circoscrizione sud in via Prospero Gozzo 3 e la seconda si svolgerà venerdì 15 maggio alle ore 21 al quartiere Cristo presso il Crocevia in via Casalcermelli 49/c presso Forte Acqui.

Al tempo stesso si è deciso di programmare una prima risposta di piazza e si è scelta la data di sabato 23 maggio alle ore 15 per una manifestazione di protesta che si svolgerà davanti al Comune di Alessandria. La richiesta rivolta a chi governa la città di Alessandria sarà quella di cancellare l’autorizzazione all’utilizzo delle cave e di tutelare così la salute della cittadinanza.

Un nuovo fronte di lotta contro il Terzo Valico si è nuovamente aperto, chi pensava di poter barattare la salute dei cittadini con il rifacimento di due marciapiedi e una strada nel silenzio della popolazione sarà costretto a ricredersi.