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Quello strano giro di rifiuti dalla Valverde a Novi passando per Libarna

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Si è diffuso nei giorni scorsi l’allarme per un gran numero di camion che dai cantieri del Terzo Valico sono andati a scaricare terre di scavo nella discarica comunale di Novi Ligure. Il sito non è indicato nel piano di gestione dei materiali. A scaricare, mezzi del gruppo Marazzato, di cui avevamo documentato le nobili gesta alcuni giorni fa, e della ditta Gualdi, anch’essa non senza macchia.

Perché scaricare la terra in discarica? Il materiale di scavo conteneva forse rifiuti? Se sì, come sono stati caratterizzati? A quanto pare a queste domande il Sindaco è caduto dalle nuvole, lasciando intendere che si sia trattato di un accordo tra le due ditte, Srt e Cociv. Ma sappiamo per certo che Cociv ha comunicato recentemente al Comune il lavoro di bonifica di alcuni inquinanti trovati nei cantieri. Nel palazzo novese evidentemente non interessa cosa viene portato in discarica, e si fidano di Cociv, che specialmente dopo le rivelazioni degli ultimi giorni si rivela un interlocutore sempre più affidabile.

Mentre Rocchino Muliere stende il tappeto rosso ai devastatori, si levano voci di un ritrovamento di inquinanti nel cantiere Tav di Libarna, che trovano corrispondenza nell’avvistamento di 4 mezzi del N.O.E. dei carabinieri in zona Novi-Serravalle nei giorni scorsi. Chissà che non vadano anche a verificare cosa succede nella discarica novese.

Da segnalare inoltre un altro sversamento di cemento in acqua, questa volta nel Lemme, dopo l’episodio identico, la settimana scorsa, nelle acque del rio Traversa.

Pubblichiamo anche il comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi dal Gruppo Valverde NoTav

TRA TANGENTI E MAZZETTE COCIV SMALTISCE UNA DISCARICA ABUSIVA A CAMPOMORONE

Scavando (qualunque sia il motivo per cui lo si fa) capita di imbattersi in cose che il tempo aveva ormai sepolto agli occhi e alla memoria della gente.

Succede quasi sempre di riportare alla luce reperti archeologici più o meno importanti con grande dispiacere di committenti ed esecutori che si vedono rallentare i lavori.

In Valverde NO.

Non sono reperti archeologici ad essere riportati alla luce, bensì un’antica discarica abusiva e in questo caso i lavori subiscono un’accelerata anziché fermarsi.

Da qualche settimana grossi camion della Ditta “Gualdi Alessio”, già indagata per truffa a danni dello Stato (e non si capisce come possano continuare ad ottenere appalti pubblici) stanno operando nel cantiere del Maglietto portando via il materiale di quella “archeodiscarica” (terra contaminata da detriti di edilizia quali plastica, metalli vari, copertoni di auto e camion), stanno bonificando, direbbe qualcuno, conferendo il tutto a Novi Ligure in quanto Scarpino non disponibile.

Quel che sappiamo è che Cociv ha a suo tempo informato il Comune di Campomorone della comparsa di quella discarica per evitare di essere accusati, immaginiamo.

Sappiamo altresì che qualcuno (il Comune? Cociv?) ha incaricato l’Arpal di effettuare delle analisi su quel terreno e fonti comunali ci “rassicurano” sulla non tossicità e nocività di quel materiale.

Ora alcune domande sorgono spontanee:

– è stata rispettata la procedura che scatta quando ci si imbatte in una discarica abusiva?

– quando un’amministrazione comunale viene informata che sul suo territorio è presente una discarica abusiva non dovrebbe informare l’autorità giudiziaria cosicché si possa sequestrare l’area e dare inizio a tutte le indagini del caso? o l’amministrazione contatta i carabinieri solo quando bisogna identificare i No Tav che appendono striscioni per fargli 100 Euro di multa?

– come mai Cociv a Voltaggio rinuncia a costruire il campo base nel terreno della ex cartiera perché vi ha trovato una discarica del tutto simile a quella del Maglietto e in Valverde si prodiga a “bonificare”?

– come ma il Comune di Campomorone ha così fretta di nascondere la polvere sotto il tappeto?

Anche questa volta non ci illudiamo, nessuno risponderà e le risposte dovremmo continuare a cercarle da soli in mezzo a quell’enorme vergogna che è il Maglietto.