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Libertà di espressione? A noi è arrivata la sesta denucia per diffamazione

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Mentre nel nostro paese anche i peggiori censori di sempre si riscoprono difensori della libertà di espressione a seguito dei tragici fatti che hanno sconvolto Parigi, con un tempismo perfetto abbiamo ricevuto l’ennesimo avviso di garanzia con cui siamo stati informati di essere sotto indagine per diffamazione a seguito di una denuncia presentata dai legali del Cociv. Con questa è la sesta volta che succede, due ad Antonello Brunetti e quattro alla redazione del nostro sito. Come sempre le attenzioni della polizia postale si sono rivolte nei confronti del nostro webmaster che si occupa esclusivamente della parte tecnica del sito e al cui nome sono registrati i nostri domini web. Dalle poche informazioni che siamo riusciti a raccogliere l’articolo incriminato sarebbe: “Campomorone, 80 genitori primi firmatari di un appello contro Co.Civ nelle scuole”.

Ora come è evidente a tutti si tratta della pubblicazione di uno degli appelli con cui si è riusciti ad impedire che Cociv entrasse all’interno delle scuole elementari per parlare ai bambini della magnificenza delle grandi opere in generale e del Terzo Valico in particolare. L’appello è preceduto da un comunicato del Gruppo Valverde NoTav e la dicitura “loschi figuri” pare aver fatto offendere i signori del Cociv che si sono rivolti alla magistratura.

Il succo di questa storia sembra abbastanza chiaro: tutto bene per chi vorrebbe violare un luogo sacro come una scuola elementare per trattare da un punto di vista di parte temi che nulla hanno a che vedere con il percorso formativo dei bambini, molto male se i genitori si indignano, un comitato locale dando notizia della raccolta firme si permette di definire Cociv come “loschi figuri” e il nostro sito riporta comunicato stampa e appello. Ci sembra palese che un qualsiasi Pubblico Ministero con un briciolo di buonsenso deciderà di archiviare la cosa e se anche si dovesse andare a giudizio crediamo che difficilmente il webmaster di un sito potrebbe essere condannato per qualcosa che oltretutto non ha scritto. Con ogni probabilità questo lo sanno anche gli avvocati del Cociv, ma quello che conta è far partire l’ennesima denuncia, provare a spaventare e zittire le voci contrarie che si oppongono alla realizzazione dell’opera, cercare di far desistere chi continua a fornire un’informazione costante su quanto avviene intorno alla questione del Terzo Valico. State pure sereni che questo non succederà neppure dopo la cinquantesima denuncia per diffamazione!

Chissà se i difensori della libertà di espressione si indigneranno e alzeranno forte e chiara la loro voce in solidarietà al nostro sito. Noi qualche dubbietto lo abbiamo.

P.S: L’espressione “losco figuro” non costituisce reato di diffamazione se viene utilizzata da un politico nei confronti di un altro politico. Vedremo se lo costituirà se viene utilizzata da cittadini che hanno la grossa colpa di opporsi allo scempio ambientale della propria terra.